13 ottobre 2017

Perdonare l'errore...

Era il 2005, ed ero RTT dell'Emilia Romagna già da due stagioni. A primavera, dovendo selezionare i 12 rappresentanti la nostra regione per il quadrangolare interregionale di Grado U16, scelsi quelli che in quel momento per me erano i 10 migliori giocatori del 1990, e mi riservai gli ultimi due posti per chi, a mio avviso, pur non essendo pronto per quell'esperienza, fosse di indiscusso potenziale futuro. Dei 10 alcuni di loro hanno giocato in B, altri in C. Tre di loro ora allenano settore giovanile. L'undicesimo e dodicesimo erano Davide e Niccolò. La storia di Davide, ora titolare in A2, la racconto un'altra volta. Quella di Nik, invece, è quella che voglio dirvi oggi.
Nik dava a tutti il senso di essere un predestinato: una struttura fisica disegnata per giocare a basket, figlio di genitori di altissima cultura sportiva col padre ex giocatore di buon livello e la madre olimpionica nel volley con la nazionale USA, ottimi fondamentali e mani educatissime... Durante la prima partita contro i padroni di casa del Friuli, Nik entrò in campo a metà secondo quarto durante una situazione di tiro libero subito. Sul secondo tiro, sbagliato, successe l'inimmaginabile: Nik prende il rimbalzo, ma anziché aprire al playmaker protegge la palla, si carica, segna, si gira ed esulta tra lo sgomento di tutti i compagni... Chiamai time out, "azzerare e ripartire" dissi... Nik e la squadra giocarono un ottimo torneo! Ha avuto i migliori coaches in circolazione, ha vinto tantissimo, è una star internazionale: però quando mi incontra mi saluta sempre con affetto e quel suo "ciao Mauri" mi fa intercettare a fondo la persona dentro l'atleta... A volte, perdonare l'errore, per chi lo commette vale molto di più che correggerlo e stigmatizzarlo... A prescindere, sono contento che quel giorno, in quella situazione, io abbia reagito in quel modo. Chissà se il gioco delle "sliding doors" del basket, cambiando quel dettaglio, avrebbe cambiato qualcosa nella sua evoluzione futura; a me interessa aver capito quel giorno che a 15 anni si costruisce l'uomo: il campione, eventualmente, arriva dopo..!

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