12 aprile 2017

U15R vs Basket Village Granarolo: 69 - 19

Parziali: 12-6; 18-10; 16-2; 23-1

JBK U15R: Alni, Gentile 2, Rinchiuso 8, Brandolini, Calizzani, Ravaioli 2, Dracini 20, Costantini 8, Ercolessi 2, Inegbedion, Zacchi 27, Casavecchia.

Credo che riflettere a mente fredda sia sempre utile. La richiesta ai ragazzi contro Basket Village Granarolo, la capolista che di fatto ha chiuso a punteggio pieno l'altro girone, era dare il 100% per tutti i 40'. Sapevamo delle loro difficoltà nelle trasferte recenti e volevamo fare la partita in modo che non trovassero mai spazio per prendere fiducia. I ragazzi sono stati davvero bravi, tutti e 12 nessuno escluso, a tenere altissima la soglia della concentrazione, mostrando forse per la prima volta in modo completo quale possa essere il potenziale di questo gruppo; tante volte questo potenziale lo abbiamo intuito in passaggi di partita ottimi, subito però vanificati da cali di tensione o di attenzione capaci di compromettere quanto di buono fatto immediatamente prima.
Vederli giocare finalmente con continuità fisica, tattica, mentale ed emotiva in una partita importante dà davvero il senso di un percorso di crescita che stanno facendo sia individualmente che soprattutto come gruppo: ieri si è percepito in modo chiaro come finalmente ci fosse tra tutti loro, sia in campo che in panchina, un livello di empatia molto alto e continuo.
All'uscita noi dello staff abbiamo subito una piccola ma sentita "contestazione" da parte dei genitori ospiti al seguito: "da non credere: 40' a zona in U15... che vergogna..."
Che a livello giovanile la difesa a zona venga considerato da tanti un tabù è una "querelle" tipica italiana e credo vada aggirata analizzando più la sostanza che la forma. La partita l'abbiamo dominata sul piano dell'1c1 difensivo, poco c'entra che fosse uomo o zona...
Pressavamo di più noi o loro? Eravamo più aggressivi sulla palla noi o loro? Mettevamo più intensità difensiva noi o loro? Anticipavamo i passaggi più noi o loro? Credo che chi ha assistito alla partita dia una risposta univoca a queste domande specifiche.
La zona, come la proponiamo e la interpretiamo noi, è un mezzo e non un fine; giocare a zona è uno strumento di sviluppo per le qualità, le spaziature e le collaborazioni difensive. Ma soprattutto è il mezzo attraverso cui "cementare" energeticamente, emotivamente, tatticamente e tecnicamente l'atteggiamento in campo di tutto il gruppo.
Si esalta tanto il gioco collettivo nella metà campo d'attacco: perché non si può esaltare anche lo stesso gioco collettivo nella metà campo di difesa? Questa è la domanda con cui negli ultimi 15 anni ho avuto piacere di replicare a chi stigmatizza l'uso del gioco a zona...

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